10 giugno, 2006

NO AL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA CHE DISTRUGGE GLI EMBRIONI



10.6.2006

Avvenire, Il Foglio e Libero riportano l'appello ai parlamentari europei con la richiesta di bloccare il finanziamento per le cellule staminali embrionali. In ognuno dei giornali accanto all'appello ci sono articoli, interviste, notizie: comprateli! Troverete domani sul sito gli articoli che le singole testate metteranno a disposizione in web. Di seguito riportiamo di nuovo il testo dell'appello, le firme delle associazioni che lo promuovono, e le nuove modalità di adesione:

ADERISCI ALL'APPELLO AI PARLAMENTARI EUROPEI

NO AL FINANZIAMENTO DELLA RICERCA CHE DISTRUGGE GLI EMBRIONI

A tutti i deputati del Parlamento Europeo


Proprio un anno fa in Italia c’è stato un referendum con cui si voleva abrogare la legge che regola la fecondazione assistita. A quella votazione si è astenuto il 75% degli italiani, favorevoli al mantenimento di quella legge, nella quale, fra l’altro, si vieta la ricerca sugli embrioni.

Il 30 maggio, al Consiglio dell’Unione Europea, il nuovo ministro italiano dell’Università e della Ricerca Scientifica ha compiuto un atto politico grave e prevaricatorio, scegliendo di ignorare il risultato della consultazione democratica dello scorso anno. Il ministro Mussi ha infatti ritirato l’adesione dell’Italia alla “dichiarazione etica” dello scorso 28 e 29 novembre 2005, in cui l’Italia, insieme ad altri paesi europei, si opponeva al finanziamento di ricerche - nell’ambito del settimo programma quadro - che avrebbero comportato la distruzione di embrioni. L’Italia e gli altri paesi firmatari chiedevano che ogni nazione dell’Unione Europea fosse libera di decidere autonomamente se finanziare o no questo tipo di ricerche, nel rispetto della cultura e della volontà di ogni popolo.

Ritirando del tutto arbitrariamente l’adesione dell’Italia a quella dichiarazione, il Ministro Mussi costringe noi italiani a finanziare con i nostri soldi le ricerche sugli embrioni che avvengono in altri paesi europei, e che in Italia non sono legali. Il ministro Mussi ha compiuto un atto politico autoritario, violando la volontà dei cittadini, che si è espressa chiaramente lo scorso anno.

Il nuovo governo italiano ha sostenuto e coperto l’iniziativa del ministro, smentendo tutte le dichiarazioni fatte in proposito durante la campagna elettorale. Il motivo è semplice: la maggioranza dei membri dell’attuale governo fa parte dello schieramento uscito sconfitto dal referendum dello scorso anno. Invece di accettare democraticamente il verdetto popolare del referendum, il governo attuale, che ha vinto con uno scarto di voti minimo, ha deciso di rovesciarlo attraverso arbitrarie iniziative di potere.

Per questo ci rivolgiamo a voi, parlamentari europei. E’ in gioco il rispetto delle regole democratiche nel nostro paese, e quindi in Europa.

Vogliamo che sia considerata la volontà popolare espressa dai singoli stati membri dell’Unione, nel corso di libere e regolari consultazioni democratiche.

Il prossimo 15 giugno, vi chiediamo di votare contro il finanziamento europeo sulla ricerca sulle cellule staminali embrionali, perché ogni stato possa decidere, in assoluta autonomia, se supportare o no questo tipo di ricerche.

Promuovono l'iniziativa:

Associazione "Scienza & Vita", Fondazione Ideazione, Fondazione Magna Charta, Medicina e Persona, Movimento per la Vita, SAluteFEmminile, Universitas University.

Centinaia finora le lettere di adesione all'appello spedite direttamente ai parlamentari europei, che potete continuare a inviare cliccando su questo link, dove trovate le istruzioni per spedire la lettera nella versione inglese.

E' IMPORTANTE CHE TUTTI - COMPRESO CHI HA GIA' SPEDITO DIRETTAMENTE L'APPELLO AI PARLAMENTARI - COMUNICHINO LA PROPRIA ADESIONE ANCHE A:

rassegnastampa@medicinaepersona.org

Basta una riga: aderisco all'appello ai parlamentari europei contro il finanziamento alle distruzione degli embrioni per la ricerca - o qualcosa del genere - e la firma. E' importante, perchè in questo modo le firme, oltre che arrivare una ad una ai singoli parlamentari, saranno raccolte e presentate tutte insieme da importanti associazioni. Inoltre, chi ha problemi nella spedizione dei messaggi al parlamento, può almeno aderire in modo semplice.

Leggiamo, firmiamo, spediamo e diffondiamo.

Redazione di stranocristiano

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