06 marzo, 2006

Associazioni familiari e le esperienze di autoorganizzazione sociale


Previsti 230 milioni di euro in tre anni-Regione Veneto
Avvenire 28/02/2006
«La Regione - si legge nel testo - in attuazione del principio di sussidiarietà, promuove le associazioni familiari e le esperienze di autoorganizzazione sociale»

Da Venezia

Ben 230 milioni di euro in tre anni soltanto nei servizi. E quanto prevede la proposta di legge-quadro sulla famiglia presentata dal governo Veneto. Ma non si tratta di una nuova legge "assistenziale". Riconosce, ad esempio, l'associazionismo familiare, attrezzandolo di una Consulta, come luogo di partecipazione. E valorizzando in particolare la dimensione della sussidiarietà. «La Regione, in attuazione del principio di sussidiarietà - dice l'articolo 9 - valorizza e sostiene la solidarietà tra famiglie, promuovendo le associazioni familiari e le formazioni del privato sociale che realizzano esperienze di autorganizzazione sociale». Le politiche complessive della Regione, dice il testo, non devono limitarsi agli interventi a favore delle famiglie in difficoltà, ma valorizzare la famiglia sia come luogo di sviluppo e crescita di tutti i suoi componenti, sia come nucleo relazionale fondamentale di riferimento della società civile. Nell'ambito delle politiche sociali, quindi, sostenere la famiglia può configurarsi come una delle azioni per ridefinire e qualificare il sistema di welfare (i primi due articoli della proposta). Per quanto riguarda la rete dei servizi (socio-educativi per l'infanzia, consultori, assistenza domiciliare integrata, associazionismo), il disegno di legge fa tesoro dell'esistente per rilanciare sul versante di risposte che siano «molteplici, flessibili, dinamiche», in modo da rispondere contemporaneamente alle nuove esigenze dei bambini, dei giovani, dei loro genitori, delle famiglie e più complessivamente del sistema sociale. Vengono rivisitate, in questa prospettiva, le funzioni del Consultorio familiare, ad esempio con la promozione della famiglia e delle condizioni che determinano il suo benessere. Quanto ai servizi socio-educativi per l'infanzia, la Regione «favorirà la realizzazione di un sistema di servizi pubblici e privati per l'infanzia agile, flessibile e articolato, che consenta la conciliazione delle responsabilità familiari e professionali di entrambi i genitori con le esigenze dei minori». Analogo l'approccio dell'innovazione per l'assistenza domiciliare integrata. L'Osservatorio avrà il compito, fra gli altri, di verificare l'efficacia degli interventi in favore della famiglia e dei suoi componenti realizzati dalla Regione, da enti, istituzioni pubbliche e private, da gruppi e associazioni.

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